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Monza 2021
Monday, Hunter on bike
In Nigeria ero solito svegliarmi presto per andare a caccia con mio zio e mio cugino nell’area di Yankari. Essenziale era mantenere la concentrazione anche per lunghi periodi di tempo per poi agire con destrezza, velocità e precisione quando finalmente fruscii tra le piante ci permettevano di avvistare la selvaggina ambita.
Collaboro con Glovo da ormai un anno e mezzo, un tempo sufficiente a capire quanto velocità, scaltrezza e pazienza fanno la differenza sulle strade di Milano così come in mezzo alle foreste africane.
É questo quello che sono oggi, un cacciatore in sella ad una bicicletta.
Punto la sveglia alle 6.00, una doccia veloce ed esco dal centro di accoglienza dopo aver messo la firma sul foglio presenze della giornata. La mia é quasi sempre la prima delle firme in un centro, quello di Albiate, che ospita altri 16 ragazzi, molti di questi non li conosco, sono un tipo solitario, ignoro il loro nome, la loro vita, non ho il tempo per interessarmene. Pedalo fino alla stazione di Arcore dove prendo il treno delle 7.14 per Milano Porta Garibaldi. Lì comincia la mia caccia, scelgo il giusto appostamento ed attendo pronto il primo incarico della giornata. La notifica sul cellulare richiama alla memoria il momento dell’avvistamento e fast food come McDonald’s sono le mie prede più frequenti. Imposto il navigatore del mio smartphone costantemente sotto la carica di un powerbank e parto veloce seguendo la via più breve e meno trafficata.
So che quanto prima ritiro il pacco e concludo la consegna tanto prima potrò ricevere una nuova commissione. Il bottino che porterò a casa a fine giornata dipenderà unicamente da me. Questa consapevolezza fa sì che ogni fibra del mio corpo venga attraversata da adrenalina, il cuore batte come prima di sparare al daino che tenta la fuga tra gli alberi. Credo sia istinto di sopravvivenza. A volte sorrido al pensiero che mi guadagno da mangiare grazie al surrogato di cibo che spesso mi trovo a consegnare a persone sconosciute. É un mondo strano, ma va bene così, finché loro mangiano quella roba io avrò un lavoro. Capita che alla consegna ricevo una mancia dal cliente e quando ciò accade mostro gratitudine. Se una consegna a breve tratta chilometrica vale 3 euro anche una semplice mancia di due euro fa la differenza. Ma la strada, come la foresta, può celare insidie da non sottovalutare. Una sera, sulla via del ritorno, malgrado la luce della torcia montata sul manubrio non ho visto una buca, persi il controllo della bici rovinando sull’asfalto. Per fortuna un passante in auto mi ha soccorso dandomi un passaggio al pronto soccorso di Vimercate. L’ indomani l’operatore del centro si mostrò spaventato e preoccupato nel notare il rosso vivo del sangue attraverso la medicazione alla mia gamba. Ha cominciato poi un discorso su quanto essere rider é pericoloso e non abbastanza tutelato dalla legge. Lo rassicurai che non era niente, ma trovai strana tanta apprensione. Durante una battuta di caccia va messo in conto di poter rimanere feriti, l’esistenza é una lotta e forse il mondo occidentale ha dimenticato che la sofferenza fa parte del gioco e va accettata al pari della gioia.