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Milano 2021
Davide, il capitano
Ovvero, “Rider Captain”, viene chiamato così chi in Just Eat riveste un ruolo di coordinamento ed orientamento di squadre di riders.
Eppure, sento di pancia che Davide, con la sua bandana viola kalenji così poco abbinata all’arancio della divisa ed il casco da scooter personalmente scelto sfidando le direttive della compagnia di food delivery, porta piuttosto in sé lo spirito boicottante e rivoltoso di un pirata.
È la storia di un pirata dal sorriso gentile ed insieme melanconico che naviga nel mare della vita senza vele né timone, stringendo un manubrio infuocato spinto da mani arrabbiate. Non si è lasciato affondare quando, su di lui, si sono abbattute onde alte di burrasche lavorative e personali. Nel cuore conserva i ricordi di un paesino del Perù, terra amata a cui spesso tornano i suoi pensieri.
Ha preso il suo animo guerriero ed è ripartito investendo su sè stesso, vincendo il senso di colpa, l’apatia e l’impotenza derivante dal credere di non poter far nulla per cambiare le brutture del mondo e del suo passato.
Oggi Davide non accetta catene né padroni nel suo quotidiano, effettuare consegne gli permette, anche a lavoro, di sentirsi libero di estraniarsi e viaggiare con la mente in luoghi a noi sconosciuti.
Da sindacalista combatte a tutela dei diritti della ciurma di riders che al mattino ritrova radunati negli starting point, pronti a correre e lottare, anche tra di loro, per procurarsi da vivere.
Organizza e anima assemblee all’aperto che è il suo luogo di lavoro e di quello dei suoi compagni.
Davide denuncia le contraddizioni di un meccanismo che nel premiare pochi fortunati danneggia tutti gli altri, un sistema di stampo medievale fondato su un’offerta al ribasso dove c’è sempre qualcuno più disperato di te pronto ad accettare condizioni ai limiti della dignità umana. Un gioco perverso orchestrato per funzionare con regole che dettano condizioni per le quasi sia che accetti sia che rifiuti finisce sempre per farti sentire stupido.
Il pirata ci parla delle sue battaglie, sotto le vesti gentili e pacate appare più rabbioso che sereno, come se ogni vittoria si inserisse in realtà in un più ampio piano di riscatto.